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Giardino Alpino “Dario Broglio” di Monte Corno

Lusiana Conco
La montagna vicentina ospita un grande tesoro, fatto di piante e di fiori, e questo patrimonio è custodito dal Giardino Alpino “Dario Broglio” del Monte Corno. Qui, attorno ad uno sperone roccioso di rosso ammonitico, a 1.300 metri di altitudine, sono stati ricreati diversi habitat montani: zone umide, praterie alpine, ghiaioni, che consentono di apprezzare la varietà del paesaggio e di cogliere l’importanza di preservare un ambiente in cui prevalga la diversità degli ambienti e dunque delle specie. Le piante sono distribuite in base alle caratteristiche climatiche ambientali dei loro habitat. Alcune aiuole ospitano una significativa raccolta di piante e fiori rari. Il Giardino si trova in un contesto che offre diverse mete interessanti per una passeggiata: da qui si può seguire il sentiero storico - naturalistico che parte dal vicino cimitero militare inglese della Prima Guerra Mondiale, oppure avvicinare il mondo della malga e delle pozze d’alpeggio seguendo altri percorsi presenti.
La visita
I visitatori che si immergeranno in questa realtà scopriranno una natura meravigliosa e unica, riconosciuta, assieme a tutta la zona alta del territorio contenuto entro il confine comunale, come un Sito di Interesse Comunitario - S.I.C. - a livello europeo. Le guide botaniche esperte vi accompagneranno lungo il percorso che comprende vari elementi significativi del contesto ambientale: 1. la pozza; 2. la roccera; 3. il sorbo montano; 4. le aree rocciose calcaree; 5. l’angolo delle felci; 6. il prato pascolo; 7. collezione di specie; 8. la faggeta; 9. la radura e gli arbusti; 10. la pecceta; 11. l’abieteto; 12. la mugheta; 13. il ghiaione e 14. i pascoli d’alta quota e la flora alpina.
La storia
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Il giardino realizzato nel 1997, all’interno del Sito di Interesse Comunitario di Granezza, con un progetto che viene integrato nel 2000 con fondi della Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, e nel 2004 con i fondi stanziati dall’Unione Europea per la realizzazione della recinzione e dei cartellini identificativi delle specie messe a dimora.

Da Maggio a Settembre:
domenica 
dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.00

Visite guidate incluse nel biglietto nei seguenti orari: 9.30 + 11.00 + 14.30 – 16.00

Su prenotazione per scolaresche e gruppi in qualsiasi giorno dei mesi previsti, con prezzi agevolati e laboratori.

€ 4,00 intero;

gratuito fino ai 10 anni compresi e per portatori di handicap e 1 accompagnatore.

 

In caso di pioggia, il Giardino è chiuso

Tel. 0424 407264 da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00

e-mail: informazioni@museodilusiana.it

Segreteria Associazione Lusàan ar spilar –
Piazza IV Novembre – 36046 Lusiana Conco (VI)

Sito web: www.museodilusiana.it

come raggiungerci
Servizi disponibiliWCParcheggioParcheggio BusRaggiungibile con mezzi pubbliciPercorsi per bambini
Peonia selvatica
La Peonia selvatica (Peonia mascula), conosciuta anche come rosa di montagna, è una specie a distribuzione europeo-caucasica, rara in Italia. E una specie protetta dalla Legge Regionale n. 61 del 19 Settembre 1974). È uno dei fiori più belli e sgargianti che fiorisce in primavera soprattutto nel sottobosco di querceti e castagneti. Appartenente alla famiglia delle Paeoniaceae è una pianta erbacea perenne dotata di rizoma, un fusto sotterraneo che ogni anno emette radici e fusti aerei. Alta circa 50/80 centimetri, ha foglie grandi ramificate di colore verde acceso a volte tendenti al violaceo di forma palmata e dotate di picciolo. Alla Peonia venivano attribuite in passato proprietà magiche come ad esempio scacciare i demoni e scongiurare sortilegi. Il nome le fu dato da Teofrasto in onore di Peone, antica divinità greca della medicina che si narra sfruttò le proprietà della pianta per guarire Plutone e Marte.
Orchidea militare
È una pianta erbacea geofita bulbosa, con fusto alto 20–60 cm, di colore violaceo. L'apparato radicale è costituito da due rizotuberi tondeggianti. Le foglie basali, ovato-lanceolate, sono riunite a rosetta, le cauline si avvolgono a guaina sul fusto; le brattee sono corte, membranacee, di colore rosaceo. I fiori (da 10 a 40) sono riuniti in una infiorescenza a spiga, inizialmente ovale o subconica e densa, in seguito cilindrica e lassa. Il nome "militaris" deriva dalla forma del fiore che ricorda un uomo che porta un elmo in testa. Il nome del genere "Orchis" deriva invece dal greco "testicolo": il nome fu dato da Plinio il vecchio, scrittore e naturalista latino, dopo aver notato che molte specie avevano per radici due tuberi somiglianti appunto ai testicoli. Ha proprietà antinfiammatorie.
Asfodelo montano
Pianta perenne, glabra, alta 6 - 12 dm; rizomi ingrossati e allungati; fusto eretto; afillo, semplice cilindrico; foglie basali nastriformi, larghe 2-4-cm e lunghe fino a 60–70 cm, facilmente ripiegate a metà; racemo apicale denso e allungato, cilindrico, alla base con qualche accenno di rametti; fiori (diametro 4 cm), con tepali lineari spatolati, bianche con venatura centrale verde. Fiorisce da maggio a giugno. Nei miti dell'antica Grecia, l'Asfodelo veniva indicato come fiore dei morti e aveva il compito di guidare le anime degli eroi caduti, ricoprendo i prati che conducevano all'entrata dell'Ade. Durante i periodi di carestia, per l'elevato contenuto in amido, i rizomi venivano utilizzati a scopo alimentare, cucinati sotto la cenere o trasformati in farina da mescolare a quella dei cereali. Preziosissimo è il miele, che le api ricavano grazie alle abbondanti fioriture, per il gusto estremamente delicato e le importanti proprietà ricostituenti e decongestionanti.
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