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Prospero Alpini e il caffè in Europa

Sulle tracce della Serenissima nel Vicentino
Marostica3

Prospero Alpini (1553-1616)
La casa natale di Prospero Alpini si trova nell’omonima via del centro storico, appena fuori le mura. Sostanzialmente fedele alla struttura originaria, la casa si trovava vicina al convento delle Monache Agostiniane, che gestivano l’antico ospedale di Marostica. Qui già il padre Francesco esercitava la professione di medico e il figlio Prospero ne seguì le orme studiando medicina a Padova, dove conseguì il dottorato in filosofia e medicina nel 1578. Filosofia, medicina e botanica all’epoca erano materie di studio complementari. Invitato da Giorgio Emo, nominato ambasciatore al Cairo, a seguirlo in questo viaggio come suo medico personale, Prospero Alpini ebbe l’opportunità di approfondire la medicina orientale, di studiare la botanica e gli aspetti della civiltà locale, di cui rese conto nei libri che pubblicò al suo rientro.

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Tra le pagine del suo De Plantis Aegypti (1592) troviamo una descrizione che ci permette di ricostruire l’origine di una abitudine che caratterizza la nostra vita quotidiana: “Nel giardino del turco Halybei vidi un albero […] che produce quei semi colà ben noti con il nome di bon o ban. Con questi semi tutti, tanto gli Egiziani quanto gli Arabi, preparano un decotto assai diffuso e che essi bevono al posto del vino. Questo decotto è venduto nelle pubbliche bettole, non diversamente che il vino da noi: lo chiamano ca o va . Questi semi provengono dall’Arabia Felice […]”
Si tratta del caffè, della pianta, ma anche del modo con cui essa veniva utilizzata. Queste righe lasciano supporre che proprio Venezia divenne la città delle “botteghe di caffè” e che il rito della tazzina si diffondesse dapprima nelle principali capitali europee, come Parigi e Londra, per poi divenire un rituale diffuso in tutto il mondo.

Busto Propsero Alpino da web

Le sue opere di botanica, che contengono importanti osservazioni tra cui la prima descrizione botanica del caffè e dell’uso dei suoi semi tostati, lo resero celebre in tutta Europa tanto che Albrecht von Haller lo definì “medicus et botanicus celeberrimus”. Nel 1594 fu nominato Lettore dei Semplici dello Studio patavino. Alpini si dedicò con grande impegno all’insegnamento, tanto che nel 1603 fu incaricato anche della prefettura dell’Orto Botanico e dell’Ostensione dei Semplici. Sotto la sua direzione l’Orto Botanico di Padova diventò un importante centro di studio e di ricerca, soprattutto per quanto riguarda la diffusione e la coltivazione di molte specie esotiche.
L’Alpini fu in corrispondenza con molti studiosi italiani e stranieri, con i quali effettuò scambi di piante e di semi e oggi ci piace ricordarlo bevendo una tazzina di caffè della miscela Prospero.