Giardino Jacquard
Schio


A partire dal 1860 – durante la fase di rinnovamento urbanistico della città promossa da Alessandro Rossi – si assiste anche alla sistemazione dell’area di fronte al Lanificio Francesco Rossi, trasformata in un magnifico giardino: l’architetto Antonio Caregaro Negrin (1821 – 1898) ha saputo abilmente inserire nuovi elementi a quanto già esistente nel contesto: le due case d’angolo rivolte verso l’attuale via Pasubio, la torretta ottagonale con tetto a pagoda e la cinquecentesca chiesetta di San Rocco. Un tempo la torretta chiudeva la tessitura ed era destinata a contenere i “pisciatoj”, in base alla pratica di utilizzare l’urina nel processo di lavorazione della lana per la sua forte percentuale di ammoniaca; fu trasformata poi in torre uccelliera seguendo i canoni tradizionali della villa rurale veneta.
Fin dagli inizi della loro conoscenza Alessandro Rossi e l’architetto Negrin, formatosi con i più prestigiosi maestri paesaggisti dell’ottocento, quali Giuseppe Jappelli e Francesco Bagnara, dimostrano una profonda affinità intellettuale e professionale; non a caso i due lavorarono assieme per oltre 40 anni, iniziando proprio con il Giardino Jacquard e arrivando al culmine con il Quartiere Operaio del 1872 e la riprogettazione del Duomo e della piazza antistante nel 1877 – 1879.
Nell’arco di vent’anni il Negrin, combinando esperienze stilistiche e tradizioni diverse, diede vita allo straordinario disegno del Giardino Jacquard: felicemente adattato alla particolarità orografica dell’area, ben inserito nella zona di sviluppo industriale circostante e avente notevoli funzioni ricreative per la nuova comunità di lavoratori tessili cittadini. Per essi venne infatti riadattato l’edificio che limita la parte destra del giardino, trasformato in un dopolavoro e sala teatrale capace di ospitare fino a ottocento spettatori.
Nell’estate 2017, grazie al contributo del FAI e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del progetto “I Luoghi del Cuore”, era stata rifatta la copertura in legno del Teatro all’interno del Giardino e sono stati messi in sicurezza i 12 medaglioni in terracotta che ne decorano la facciata.
Successivamente è stata la volta delle opere a verde, dei percorsi pedonali, delle parti architettoniche del parco storico con recupero del ninfeo e delle opere relative alla cancellata sulla strada e della scultura del coccodrillo.
Durante i lavori sono stati riportati alla luce interessanti elementi che il tempo aveva sepolto: la scultura di un felino, modellata in materiale misto di laterizio e calce e la firma scavata nella roccia dell’architetto Antonio Caregaro Negrin, progettista dell’intero complesso. Con la rimozione del materiale franato è stato infine individuato il cosiddetto “ingresso B” al rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale, scavato sotto la collina, che giunge fino all’Asilo Rossi.
Da maggio a settembre 2025
sabato e domenica, dalle 16.00 alle 19.00
Durante il periodo invernale è comunque possibile visitare il giardino su richiesta contattando s.c.s. T.R.A.M.A. (servizio a pagamento)
Visita guidata gratuita: sabato e domenica, ore 17.00
Ingresso gratuito
Servizio Comunicazione e Promozione del Territorio
presso il Comune di Schio, via Pasini 33 | 9.00-13.00 da lunedì a venerdì
Tel. 0445 691285 / 0445 691301
E-mail: promozionedelterritorio@comune.schio.vi.it
Sito web: www.visitschio.it
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