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Ecomuseo della Paglia nella tradizione contadina

Marostica
L’Ecomuseo nasce a Crosara per documentare come in queste colline si sia sviluppata la tradizione della lavorazione della paglia, e in particolare della treccia (dressa), con cui si sono prodotti borse e cappelli di altissima qualità, favorendo lo sviluppo di un’industria fiorente finché il mercato non preferì materiali più innovativi. Il museo raccoglie numerosi manufatti realizzati con abile maestria dalle donne che sapevano maneggiare i fastughi, ossia gli steli ottenuti da un particolare tipo di grano che queste colline con i loro pendii e la composizione del terreno riuscivano a produrre duttili e malleabili. Attorno a questa produzione domestica si sviluppò quindi anche un sistema di mercato che viene raccontato, mettendo in evidenza purtroppo lo sfruttamento del lavoro femminile. L'esposizione documenta anche la produzione di ciliege che qui sono troviamo nelle più pregiate varietà.
La visita
Il Museo è ospitato in un edificio a tre piani, con il fronte sulla piazzetta della chiesa parrocchiale di Crosara, un tempo sede del Comune e adibito a scuola elementare dal 1939 alla sua chiusura, negli anni ottanta. Le raccolte del museo testimoniano i lavori che hanno caratterizzato il territorio sin dalla fine del 1600: la lavorazione della paglia e la coltura della ciliegia tardiva, prodotto tipico di cui continua la produzione con la ciliegia di Marostica IGP. La collezione di manufatti ed attrezzi ormai rari, documenti originali e fotografie storiche testimoniano la vita di un tempo e sollecitano un confronto con il presente: la tradizione e la storia accanto all’innovazione e la creatività artistica, così come l’evoluzione del paesaggio dal quale la ricerca documentale non può prescindere, come si può capire dedicando un po’ di tempo alla biblioteca del museo o sogliando le numerose pubblicazioni realizzate.
La storia
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L’Ecomuseo della Paglia di Crosara è custode della tradizione e al contempo è luogo d’incontro tra generazioni diverse, per una reciproca conoscenza e per una sempre più consapevole, rispettosa e proficua convivenza.

Il progetto nasce da un gruppo di appassionati di tradizioni popolari che ha dato origine al nucleo originario della collezione, raccogliendo e ordinando documenti, fotografie, oggetti e materiali appartenuti alla popolazione rurale delle colline marosticensi, con particolare attenzione alla lavorazione della paglia di frumento.

Grazie a contributi del Programma Leader II della UE, e alla collaborazione della Comunità Montana dall’Astico al Brenta, fu possibile ristrutturare le ex scuole con criteri moderni, trovando così giusta collocazione al museo.

Inaugurato nel 2001, l’Ecomuseo della Paglia nella Tradizione Contadina è gestito dall’Associazione Culturale “Terra e Vita”, in convenzione con il Comune di Marostica.

Da Aprile a Maggio 2023:
tutte le domeniche,
dalle 15.00 alle 18.00

Da Giugno a Ottobre 2023:
tutte le domeniche,
dalle 16.00 alle 19.00

Chiuso da Novembre 2023 a Marzo 2024 (aperto su richiesta) e durante le festività natalizie e pasquali.

 

 

Ingresso gratuito

Visita guidata o laboratorio € 2,00 a persona.

Tel. 0424 702213

E-mail: ecomuseopaglia@libero.it

come raggiungerci
Servizi disponibiliWCAccesso disabili motori parzialeSala conferenzeArchivioParcheggio
Burcio per selezionare gli steli della paglia
Il burcio (o cùbele o batàrolo) veniva usato per ordinare gli steli di paglia destinati ad essere intrecciati in base al diametro. Grazie al "tamiso", ossia un “setaccio”, composto da un disco metallico forato, collocato sulla bocca (scatola) del burcio, era possibile suddividere gli steli per spessore, da quelli più sottili, spessi appena un terzo di millimetro e per questo adatti per lavori particolarmente pregiati, fino a quelli più grossi dal diametro di 3 millimetri.
Treccia di paglia
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