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La leggenda di Bettina e Nicoletto da Lusiana

Sulle tracce della Serenissima nel Vicentino

La leggenda narra che molti secoli fa, vivevano a Lusiana, sull’Altopiano dei Sette Comuni, due giovani innamorati, Bettina e Nicoletto. Lui povero, legnaiolo non aveva nessuna speranza di sposare la giovane benestante che era stata promessa in sposa ad un uomo rozzo e violento, ma molto ricco. Fu così che i due giovani decidono di tentare la fuga ma, scoperto il loro piano, vengono inseguiti . Raggiunti scoppia la lite e Nicoletto ferisce con un coltello il padre di lei.
Preso dalla paura fugge e dopo diverso vagabondare, creduto un malfattore, viene arrestato e portato a Venezia per essere giudicato. Il Doge Contarini ascolta la sua storia e impietosito gli offre la possibilità di imbarcarsi in una galera veneziana diretta ad Oriente. Proprio nel Levante Nicoletto apprende, da un frate eremita, l’arte di intrecciare le erbe palustri per realizzare cappelli. Passano diversi anni e la nostalgia per il proprio paese lo spinge un bel giorno a ritornare nella sua terra natale.
Tornato egli osserva che il frumento marzuolo, quello cioè seminato a marzo, ha gambi bianchi ed elastici e che, come le erbe palustri, ben si presta all’intreccio fine. Inizia così a diffondere l’arte dell’intreccio con cui realizzare cappelli e altri oggetti.

Nicoletto e Bettina

Ma questa è solo una leggenda, tramandata da generazioni, che tuttavia alimenta l’orgoglio verso questa abilità che in realtà era diffusa da tempi immemori e che aveva in altri luoghi d’Italia, Firenze per primo, una eccellente scuola.
Dai documenti risulta che nel territorio pedemontano vicentino, a partire dalla metà del ‘600, la lavorazione della paglia divenne sempre più importante, tanto che nel 1667 la Serenissima tolse i dazi per il commercio della paglia, come aveva già fatto in precedenza per altri beni, considerata la povertà di questi terreni.

Nicolò Dal Sasso, ossia l'origine dei cappelli di paglia, sestine di Francesco Sartori 1857
Copertina libro Sartori

Il poemetto, che l’abate Francesco Sartori ha dedicato alla storia di Nicoletto e Bettina, mettendo in versi quanto aveva sentito nei filò della sua giovinezza, è stato digitalizzato da Google ed è in pubblico dominio a questo link
https://www.google.it/books/edition/Nicolo_dal_Sasso_ossia_origine_dei_cappe/34BpAAAAcAAJ?hl=it&gbpv=1

A celebrare questa tradizione diffusa sulle colline, che sovrastano Marostica fino al comune un tempo di Lusiana, il Museo Palazzon di Lusiana Conco ospita una sezione dedicata alla lavorazione della paglia.