I Marzotto a Valdagno e la Città dell’Armonia
Sulle tracce della Serenissima nel Vicentino
Mentre a Schio Alessandro Rossi aveva costruito la sua impresa e modellato lo sviluppo urbano della città attorno al modello della famiglia, in una città-giardino, a Valdagno il processo di urbanizzazione prende avvio nel Novecento e si caratterizza per uno spiccato respiro sociale.

Vuoi per la conformazione della vallata e la minore portata d’acqua del torrente, vuoi per altre ragioni storiche, qui si realizza l’accentramento della produzione e la realizzazione degli stabilimenti della Marzotto danno vita a una vera e propria company town, con gli impianti produttivi sulla destra del fiume e la zona residenziale e dei servizi sulla sinistra.

Tra il 1928 e il 1937 si realizzò il progetto della Città Sociale o dell’Armonia, voluto da Gaetano Marzotto e progettato dall’architetto Francesco Bonfanti, proprio sulla sponda sinistra dell’Agno. Il risultato fu un “città” con quartieri e servizi pensati per una organizzazione che rispecchiava la visione industriale dell’economia di scala e della standardizzazione degli elementi, un esempio emblematico della concreta sperimentazione del rapporto tra industria e urbanizzazione, che i movimenti modernisti proponevano.
Si realizzarono così quartieri differenziati per le funzioni che ospitavano: quello con le scuole accanto al teatro e alla Scuola di musica, il Campo sportivo, il Lido con la piscina, ancora ben leggibili e connotati.

Alle spalle di tutto questo, sulla sovrastante collina, sarebbe dovuta sorgere la Villa Favorita, residenza per i Marzotto, mai completata e di cui ora il grandioso parco è aperto al pubblico e ospita iniziative e attività culturali.

Le due sponde del fiume segnano visivamente la separazione tra la Valdagno produttiva, accanto al borgo di origine medievale, e la sponda sinistra con il nuovo quartiere scandito da blocchi di edifici e strade a perpendicolo. Le due zone sono collegate da ponti percorribili con le macchine, ma anche da due ponti per soli pedoni: il ponte della Briscola al Maglio di Sopra, toponimo che può essere fatto risalire alla presenza di una antica attività produttiva legata alla lavorazione del ferro, e la passerella del Tessitore a Valdagno, utilizzata dagli operai per raggiungere la fabbrica dopo aver parcheggiato la bicicletta, per chi aveva la possibilità di acquistarla, nel garage di fronte.


Oggi la Città dell’Armonia non è un museo, ma un quartiere abitato, vivo e vivace, che al contempo è riuscito a conservare intatte tutte le caratteristiche, a partire dall’unitarietà di progettazione e realizzazione, che lo rendono unico. E vi aspetta per raccontarvi la sua storia.
La Città dell’Armonia. Suoni e voci dalla città sociale di Valdagno è un progetto che mette in scena lo spazio urbano ed architettonico della città dell’armonia di Valdagno, in un viaggio tra le sue voci e le sue storie, un teatro fuori dal teatro, in cui lo spettatore diventa protagonista. Un’audioguida per immergersi tra gli edifici e perdersi tra le vie e le piazze accompagnati dalle storie dei protagonisti
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